Questo articolo è il resoconto del mio itinerario on the road in Islanda e la mia guida per voi, anime esploratrici che sognate di avventurarvi in questa terra magnifica. Nell’articolo troverete tutte le informazioni per organizzare il vostro viaggio perfetto lungo la Ring Road, l’itinerario preciso, le tappe che abbiamo fatto giorno per giorno, con le tempistiche di visita e le distanze, le guesthouse o gli hotel in cui abbiamo alloggiato e qualche consiglio su dove mangiare.
![](https://i0.wp.com/chiarasomewhere.com/wp-content/uploads/2021/10/IMG_9190.jpg?resize=768%2C1024&ssl=1)
In Islanda ci sono oltre un centinaio di cascate. Se conoscete il mio amore per le cascate, potete capire come questa sia stata una ragione sufficiente per scegliere di fare un viaggio on the road in Islanda, e non ne sono rimasta affatto delusa. Ma lungo la Ring Road, la strada che percorre tutta la costa dell’isola, oltre alle cascate, troverete paesaggi unici, ghiacciai senza fine, vulcani, spiagge di sabbia nera e pendii verdissimi.
La mia missione in questo post è quella di fornirvi quante più informazioni possibili per aiutarvi a pianificare il vostro viaggio on the road in Islanda, ripercorrerò il mio itinerario di dieci giorni lungo la Ring Road includendo tutte le tappe, le principali attrazioni e tutto quello che non potete perdervi.
Oltre all’itinerario completo, nel post troverete vari consigli sull’organizzazione del viaggio, le app da scaricare, i siti web più utili e qualche indicazione su dove dormire e cosa mangiare.
Ma prima…
Qualche curiosità sull’Islanda
- Gli Islandesi credono negli elfi e non è raro imbattersi nelle case degli elfi qua e là nei giardini delle case o nelle campagne
- Non ci sono treni sull’isola
- Ci sono circa 360 mila abitanti e 470 mila pecore
- L’Islanda è uno dei paesi più eco-friendly del mondo
![pecore islanda](https://i0.wp.com/chiarasomewhere.com/wp-content/uploads/2021/10/IMG_8646.jpg?resize=768%2C1024&ssl=1)
Prima della partenza: pianifica il tuo on the road in Islanda
Disclaimer: io sono stata in islanda in estate quindi tutti i consigli presenti in questo post sono validi per un viaggio in questa stagione, in inverno ovviamente le cose cambiano.
Premesse:
Nel mio viaggio di dieci giorni non ho incluso le Highlands Islandesi, ovvero gli altopiani centrali dell’isola e nemmeno i fiordi occidentali, per quanto mi sarebbe piaciuto esplorare anche queste parti un po’ più wild avrei dovuto aggiungere almeno altri quattro o cinque giorni all’itinerario e non mi era possibile.
Vi consiglio di leggere anche questo articolo sulle nove cose che ho imparato durante il viaggio on the road in Islanda perchè sono certa che troverete informazioni utili per programmare il viaggio.
Volo
Noi abbiamo volato con WizzAir perché è l’unica compagnia con un volo diretto da Milano a Reykjavik, ma non posso dire di esserne rimasta soddisfatta. In tre settimane abbiamo preso quattro voli WizzAir e sono stati tutti in ritardo, l’ultimo addirittura è stato rimandato al giorno successivo. L’unica alternativa per non fare scali è volare con IcelandAir, con costi notevolmente superiori.
Noleggio auto
Non essendoci ferrovie o autobus di linea, è indispensabile noleggiare un’auto. I siti e le compagnie con cui prenotare l’auto sono moltissimi, noi solitamente usiamo Rentalcars per una questione di comodità, ma ci sono varie alternative.
Per decidere quale auto noleggiare invece dovete capire che tipo di viaggio volete fare e cosa volete vedere. In generale è importante stabilire un itinerario di massima in modo da verificare le strade che dovrete percorrere.
Strade – L’unica strada principale è la Ring Road o Route 1 (Hringvegur in islandese), ed è una strada circolare lunga 1.332 km che gira tutta intorno all’isola, è quasi tutta asfaltata, tranne in alcuni punti nella zona est, ma è percorribile facilmente con tutti i tipi di macchine. Fuori dalla Ring Road è possibile trovare strade non asfaltate, noi ne abbiamo trovate alcune lungo la penisola di Snaefellsness o nei dintorni del lago Myvatn, ma sono in ottime condizioni e, anche se non avevamo una 4×4, non abbiamo avuto problemi. Se potete però consiglio comunque di noleggiare una 4×4 per avere una maggiore tranquillità, soprattutto al di fuori del mesi estivi.
F- roads – Le strade più difficili e meno accessibili sono le F-Roads presenti soprattutto nelle Highlands e percorribili solamente durante pochi mesi all’anno, cioè in estate. Si chiamano F-roads proprio perché il numero che indica la strada è preceduto dalla lettera F. Se avete intezione di visitare zone accessibili solo tramite F-roads e volete quindi percorrere queste strade è assolutamente necessario avere un mezzo adatto alle condizioni delle strade.
Fuoristrada – È severamente vietato guidare fuoristrada in Islanda e le multe sono molto salate.
Patente – non è necessaria una patente internazionale se si desidera noleggiare un’auto o un camper in Islanda.
Alloggi
In Islanda ci sono tantissime guesthouse con angolo cucina, un’ottima soluzione se volete mangiare sano senza spendere un patrimonio, mangiare fuori non è esattamente economico, anche se è meno caro di quanto pensassi, se ci si accontenta di hamburger, panini e pizza.
Vi consiglio di prenotare alloggi con la colazione inclusa, perchè spesso hotel e guesthouse si trovano in posizioni piuttosto isolate, quindi scordatevi di uscire la mattina e andre dritti a uno starbucks.
Se volete risparmiare una soluzione può essere quella di prenoatre alloggi con il bagno in comune, anche perchè le strutture sono tutte molto pulite e ben curate, io ho preferito il bagno privato, ma se vi adattate facilmente la stanza con il bagno in comune ha un prezzo decisamente inferiore.
![islanda guesthouse](https://i0.wp.com/chiarasomewhere.com/wp-content/uploads/2021/10/IMG_8881.jpg?resize=768%2C1024&ssl=1)
App e siti utili per viaggiare in Islanda
Vedur: L’app meteo ufficiale dell’Islanda, è molto precisa e aggiornata costantemente, nonostante I repentini e imprevisti cambiamenti nelle condizioni meteo
112 Iceland: L’app per il servizio di emergenza islandese
Aurora Forecast: da scaricare in inverno se siete alla ricerca dell’Aurora boreale
road.is: un sito per varificare le condizioni delle strade, utile specialmente in inverno quando potrebbero esserci dei problemi dovuti alla neve.
Google maps: non serve solo per orientarvi e raggiungere le vostre destinazioni, ma anche per trovare ristoranti, supermercati e benzinai. Il mio consiglio è quello di salvarvi sulla mappa i punti di interesse e ciò che volete visitare prima della partenza, in modo da avere tutte le informazioni pronte all’occorrenza.
Cosa mettere in valigia
“In Islanda fa freddissimo e piove sempre” questo era quello che sentivo dire e che pensavo, ma in realtà abbiamo visto la pioggia solo per un paio di giorni e se c’era il sole si stava benissimo. Come già detto, il meteo cambia molto velocemente, quindi la cosa migliore è avere indumenti comodi e vestirsi a strati in modo da essere pronti sia per la pioggia che per il sole.
Di seguito trovate una breve lista con le cose necessarie da mettere in valigia:
Magliette termiche e traspiranti: utili sia per tenere il calore corporeo, sia per restare asciutti durante un trekking
Scarponi o scarpe da trekking: Fondamentali! Io non ho praticamente indossato altre scarpe quindi assicuratevi che siano comodi. Anche se non dovete fare percorsi particolamente impegnativi il terreno è spesso umido, soprattutto in prossimità delle cascate, e dovrete camminare molto su sentieri, prati, aree sabbiose o desertiche, quindi scarpe da trekking impermeabili sono la scelta migliore.
Berretta: anche in estate spesso c’è molto vento quindi vi tornerà molto utile
Giacca impermeabile: per la pioggia e per le cascate!
Costume da bagno: per le hot pots!
Carte di credito: non ho visto una corona islandese neanche da lontano, le carte sono accettate ovunque.
Cubotti per la valigia: dovendo cambiare hotel ogni giorno è molto più semplice tenere la valigia in ordine se tutto è ben organizzato.
Zaino grande e piccolo: noi avevamo due zaini grandi con dentro le cose più utilizzate, ma li lasciavamo in macchina e usavamo un piccolo zaino per le poche cose che dovevamo portare con noi ai vari punti di interesse.
Busta impermeabile per il telefono: io non l’avevo ma sarebbe tornata utile.
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Itinerario di dieci giorni lungo la ring road
Nota: L’itinerario di dieci giorni non include i due giorni di viaggio all’andata e al ritorno, quindi in totale i giorni sono dodici. Se avete meno giorni potete riorganizzare l’itinerario in modo da adattarlo alle vostre esigenze.
Giorno 1 – Golden Circle
Distanza totale: 217 km, 3 ore
La prima tappa è forse la parte più turstica di tutto il viaggio, ma che regala paesaggi bellissimi e a cui vale assolutamente la pena dedicare una giornata. La mattinata era partita male con pioggia battente in tutta la zona e noi fermi in macchina nel parcheggio di Thingvellir park senza avere il coraggio di uscire sotto la pioggia. Quando finalmente abbiamo trovato il coraggio di metterci in marcia, il capriccioso tempo islandese ha fatto la sua parte e nel giro di pochi minuti ha smesso di piovere ed è anche uscito il sole.
- Thingvellir park: abbiamo parcheggiato a Öxarárfoss (P3) e iniziato ad esplorare il parco da qui, considerate circa un paio d’ore per la visita. Il parco è patrimonio mondiale dell’UNESCO e segna la posizione del primo parlamento islandese. Inoltre, è il luogo dove la placca nordamericana incontra quella eurasiatica creando la faglia Silfra, che si allarga sempre di più.
Cosa vedere:
- Óxarárfoss
- Silfra fissure
- Hakid viewpoint
- Almannagja gorge
- Óxarárfoss
- Thingvellir park
2. Zona geotermica di Haukadalur e i due geyser Geysir, ora dormiente, e Strokkur, che erutta circa ogni cinque minuti
3. Gullfoss: Una delle cascate più grandi d’Islanda
4. il cratere Kerid e il suo lago color acquamarina, c’è un sentieri che permette di fare il giro completo del cratere in una ventina di minuti.
Strokkur Gullfoss cratere Kerid
Dove abbiamo dormito: Nefsholt
Giorno 2 – Cascate e spiagge nere
Distanza totale: 105 km, 1 ora e 30
Il secondo giorno è stato un giorno di cascate, scogliere e spiagge, ma è stato anche il giorno in cui ho scoperto che in Islanda ci sono chilometri di assoluto niente se non uno spettacolo naturalistico dietro l’altro e poi a un certo punto dal nulla spunta un paesino che è quasi sempre adorabile e ha una chiesa bianca con il tetto rosso.
- Seljalandsfoss: una delle cascade più famose, un sentiero permette di camminare dietro il getto d’acqua rendendola davvero unica e impressionante
- Gljúfrabúi: si trova a poche centinaia di metri da Seljalandsfoss e la sua particolarità è il fatto che si trova all’interno di una grotta
- Skógafoss: la cascata per eccellenza, un muro d’acqua di 60 metri
- Kvernufoss: si trova vicino a Skógafoss, ma è molto meno conosciuta. Per raggiungerla basta parcheggiare nei pressi del museo Skógar e prendere il sentiero che va verso il retro del museo (c’è un cartello che indica Kvernufoss), in circa venti minuti vedrete la cascata.
- Dyrhólaey Viewpoint: la scogliera da cui è possibile avvistare I puffin, oltre ad avere una vista meravigliosa sulla spiaggia nera
- Reynisfjara Beach: la famosa spiaggia nera, con la sua parete famosa parete basaltica. IMPORTANTE: non credo sia tra le vostre intenzioni, ma è molto pericoloso fare il bagno sulle coste di questa spiaggia a causa delle correnti molto forti.
- Vik i Myrdal Church: la chiesetta Bianca e rossa di Vìk, una cittadina molto carina poco distante dalla spiaggia nera.
![Seljalandsfoss](https://i0.wp.com/chiarasomewhere.com/wp-content/uploads/2021/10/IMG_8199.jpg?resize=768%2C1024&ssl=1)
![Skogafoss](https://i0.wp.com/chiarasomewhere.com/wp-content/uploads/2021/10/IMG_8269.jpg?resize=768%2C1024&ssl=1)
Dove abbiamo dormito: Hótel Dyrhólaey
Giorno 3 – Canyon e ghiacciai
Distanza totale: 270 km, 3 ore e 30
Non saprei dire cosa mi ha impressionato di più di questa giornata tra un canyon profondo cento metri, campi di lava e lagune ghiacciate. Le lingue del ghiacciaio Vatnajökull spuntavano qua e là lungo la strada e io non potevo fare a meno di chiedermi quanto potesse essere immenso quel ghiacciaio se ogni manciata di chilometri lo vedevamo sbucare tra le vallate. Ho cercato ed è il più grande d’Europa per volume e il secondo per estensione, è la quarta massa di ghiaccio al mondo dopo l’Antartide. Sono ottomila chilometri quadrati di ghiaccio.
- Fjadrárgljúfur: uno dei canyon più belli e famosi d’Islanda
- Skaftareldahraun: lungo la strada verso Höfn troverete degli immensi campi di lava solidificata con le rocce ricoperte di muschio, che danno vita a un paesaggio molto particolare
- Svartifoss: una cascata molto caratteristica per la presenza di colonne di basalto dalla forma esagonale di provenienza vulcanica.
- Fjallsárlón: laguna ghiacciata meno famosa e più piccola di Jökulsárlón, ma meno frequentata e altrettanto impressionante
- Laguna ghiacciata di Jökulsárlón
- Diamond beach: quando sono andata io non c’era alcun diamante, ma spero che sarete più fortunati
![](https://i0.wp.com/chiarasomewhere.com/wp-content/uploads/2021/10/IMG_8486.jpg?resize=768%2C1024&ssl=1)
Indicazioni per raggiungere Fjadrárgljúfur:
- è facilmente raggiungibile dalla ring road, lungo una strada parzialmente sterrata
- la visita richiede circa un’ora
- Il parcheggio è gratuito e ci sono i bagni pubblici
- Non ci sono posti per pranzare e nemmeno aree pic nic
Indicazioni per raggiungere Svartifoss:
Il parcheggio costa 750 ISK (circa 5 euro) per tutta la giornata.
La cascata è raggiungibile grazie a un sentiero facile e panoramico che parte dallo Skaftafell Visitor Center e impiega circa mezzora, passando da un’altra cascata, Hundafoss.
Consiglio: A Höfn prendete un lobster sandwich da Hafnarbudin!
Dove abbiamo dormito: Lilja Guesthouse
Giorno 4: East fjords
Distanza totale: 339 km, 4 ore e 30
Purtroppo questo è stato l’unico giorno in cui abbiamo trovato brutto tempo, ha piovuto per quasi tutto il tragitto e soprattutto c’erano nuvole molto basse che ci hanno impedito di vedere bene un paesaggio che, in quei pochi momenti di nuvole alte, era strepitoso.
![stokksnes iceland](https://i0.wp.com/chiarasomewhere.com/wp-content/uploads/2021/10/IMG_8718.jpg?resize=768%2C1024&ssl=1)
- Stokksnes: si tratta promontorio con una bellissima spiaggia nera e circondato dalle montagne, dai racconti che ho avuto da altre persone che ci sono state sembra che la zona sia caratterizzata dalla presenza di nuvole basse, quindi bisogna avere un po’ di pazienza per ammirare il panorama.
- Red chair
- Laekjavik: una breve sosta lungo la strada in questo meraviglioso punto panoramico con una spiaggia nera e una scogliera
- Djúpivogur: piccolo paesino all’estremità di Berufjörður
- Seyðisfjörður: il paesino con la famosa chisetta azzurra e la strada lastricata arcobaleno, per raggiungerlo bisogna oltrepassare un breve passo di montagna con un bellissimo laghetto
![Seyðisfjörður](https://i0.wp.com/chiarasomewhere.com/wp-content/uploads/2021/10/IMG_8854.jpg?resize=768%2C1024&ssl=1)
Indicazioni per visitare Stokksnes:
- La strada per raggiungere Stokksnes è sterrata ma facilmente percorribile con qualsiasi auto
- L’ingresso costa 900 ISK (circa 6 euro) e si paga presso il Viking cafè
- È possibile visitare un villaggio vichingo, usato come set per alcuni film
- Quest’area è spesso immersa nelle nuvole quindi dovete avere molta pazienza e attendere che le nuvole si alzino, altrimenti la magia del luogo non sarà la stessa
Dove abbiamo dormito: Hjartarstaðir Guesthouse
Giorno 5 – Hidden gems
Distanza totale: 318 km, 4 ore e 15
Una strada sterrata, il lato sbagliato, una scalinata inutile e la sua inevitabile risalita, una deviazione, un’altra strada molto più sterrata e con un’auto non adatta, mezz’ora a piedi. Tutto per arrivare qui, nel posto che più mi ha tolto il fiato su un’isola che mi ha tolto il fiato ogni minuto.
![Studlagil](https://i0.wp.com/chiarasomewhere.com/wp-content/uploads/2021/10/IMG_8966.jpg?resize=768%2C1024&ssl=1)
- Hengifoss: una cascata dai colori molto particolari, per raggiungerla si parte dalla fine del lago Lagarfljot, lungo un sentiero percorribile da tutti, ma leggermete in salita, almeno nella prima parte. Ci vogliono circa 50 minuti di cammino con un dislivello di 300 metri.
- Lago Lagarfljot: secondo la leggenda il lago è abitato da un mostro, come tutti i laghi che si rispettano
- Canyon basaltico Stuðlagil: imperdibile, forse la cosa che mi è piaciuta di più di tutto il viaggio. È possibile raggiungere il canyon da entrambi i lati: seguendo le indicazioni stradali e di google maps si arriva a un parcheggio con una scala che porta a una terrazza da cui si vede il canyon, ma la vista non è ottimale e non è possibile scendere verso il fiume.
- Hverir: zona geotermica con pozze di fango e fumarole (non vi dico la puzza!)
- Grjotagja: grotta lavica con fonti termali, compare in Game of Thrones
- Campi di lava Dimmuborgir
![Hengifoss](https://i0.wp.com/chiarasomewhere.com/wp-content/uploads/2021/10/IMG_8913.jpg?resize=768%2C1024&ssl=1)
Consigli per visitare Stuðlagil:
Se volete solo vedere il canyon dall’alto basta seguire Google Maps, ma se volete scendere dovrete andare dall’altro lato del canyon.
Il mio consiglio è quello di parcheggiare sul lato est a queste coordinate, 65°11’15.7″N 15°14’53.0″W, potete lasciare la macchina al primo parcheggio, o arrivare fino al secondo con una 4×4 (o rischiando come abbiamo fatto noi), dato che la strada è sterrata. Dal secondo parcheggio ci vuole circa mezzora di cammino in piano.
Dove abbiamo dormito: Guesthouse Brekka
Giorno 6 – I dintorni del Lago Myvatn
Distanza totale: 171 km, 2 ore e 40
Lago Myvatn significa lago dei moscerini e il nome è dovuto al fatto che le sponde del lago abbondano di moscerini. Non vi nascondo anche che il lago si trova in una zona geotermica e spesso si respira un’aria non esattamente profumata.
Ma non lasciatevi scoraggiare perché i dintorni del lago Myvatn sono ricchi di luoghi incredibili e proprio qui ho fatto un’esperienza che non avevo mai fatto: salire in cima a un vulcano (inattivo) e fare tutto il giro del cratere a piedi.
Per inciso, io di moscerini non ne ho visti.
![lago myvatn](https://i0.wp.com/chiarasomewhere.com/wp-content/uploads/2021/10/IMG_9071.jpg?resize=768%2C1024&ssl=1)
![](https://i0.wp.com/chiarasomewhere.com/wp-content/uploads/2021/10/IMG_9045.jpg?resize=768%2C1024&ssl=1)
- Cratere Hverfjall: un sentiero porta al perimetro del cratere in circa 10 minuti, poi è possibile fare il giro completo in un’ora
- Lake Myvátn viewpoint
- Skutustadir: è possibile osservare degli pseudocrateri formatisi grazie all’incontro tra magma e acqua
- Cratere Víti
- Krafla shower: una simpatica doccia nel mezzo del nulla
- Dettifoss: la cascata con la più grande portata d’acqua in Europa. Per raggiungerla è consigliato percorrere la strada 862, arrivando quindi sul lato ovest. La strada 864 porta invece sul versante est, ma la strada è sterrata.
- Selfoss: vicina a Dettifoss
- Ásbyrgi canyon
Dove abbiamo dormito: Skulagardur
Giorno 7 – La costa nord
Distanza totale: 125 km, 1 ora e 45
- Öxarfjörður: un fiordo molto suggestivo, lungo la strada ci sono vari punti dove fermarsi ad ammirare il panorama e la scogliera
- Húsavík: la cittadina di Húsavík è famosa per i numerosi tour di whale watching nella baia. Inoltre è il luogo dove è ambientato il film “Eurovision – la storia dei Fire Saga”
- Goðafoss: vederla faceilmente da entrambi I lati
- Akureyri: una cittadina carina e colorata con I semafori rossi a forma di cuore. Il giardino botanico merita una visita.
![](https://i0.wp.com/chiarasomewhere.com/wp-content/uploads/2021/10/IMG_9393.jpg?resize=768%2C1024&ssl=1)
DA NON PERDERE!
Consiglio di prenotare un tour in barca per fare whale watching, noi siamo andati con North Sailing ed è stata un’esperienza davvero unica. Il tour dura circa 3 ore e si possono avvistare balene, delfini e puffin.
Dove abbiamo dormito: Apt. Hotel Hjalteyri
Giorno 8 – La penisola di Tröllaskagi
Distanza totale: 400 km, 6 ore
Il giorno otto segna un traguardo importante perché è la tappa più a Nord del nostro viaggio e anche il punto più a nord in cui io sia mai stata. In generale l’Islanda è il posto piu nordico mai raggiunto nella mia vita, fino a quel momento il primato era nelle mani di Madre Russia, e per la precisione nella città di San Pietroburgo, ora invece è Siglufjörður.
![](https://i0.wp.com/chiarasomewhere.com/wp-content/uploads/2021/10/IMG_9457.jpg?resize=768%2C1024&ssl=1)
![](https://i0.wp.com/chiarasomewhere.com/wp-content/uploads/2021/10/IMG_9468.jpg?resize=768%2C1024&ssl=1)
- Siglufjörður: un paesino molto caratteristico, ma con una triste storia. L’economia locale era basata sul commercio dell’aringa, che però è improvvisamente scomparsa dai mari del luogo negli anni ’60, causando una crisi da cui il paese non si è mai più ripreso.
- Grafarkirkja: la chiesa più antica d’Islanda
- museo di Glaumbær: una fattoria-museo con i tetti di torba
- faraglione di Hvìtserkur: secondo me non è nulla di speciale, ma se si è di strada vale la pena fermarsi per una visita
- Kolugljùfur Canyon: è poco conosciuto, quindi non affollato, ma si trova a soli 20 minuti dalla Ring Road
![](https://i0.wp.com/chiarasomewhere.com/wp-content/uploads/2021/10/IMG_9543.jpg?resize=768%2C1024&ssl=1)
Dove abbiamo dormito: Dalahyttur
Giorno 9 – la penisola di Snæfelsness
Distanza totale: 330 km, 4 ore e 40
La penisola di Snaefelsness è spesso definita come Islanda in miniatura poiché in questa penisola è racchiuso in piccolo tutto ciò che il paese ha da offrire: crateri vulcanici, campi di lava, un ghiacciaio, cascate, fiordi, sorgenti termali, spiagge di sabbia nera e villaggi di pescatori.
- Stykkishólmur: piccolo villaggio con un faro da cui è possibile ammirare le numerosissime isole della baia di Breiðafjörður
- Kirkjufell: la montagna più fotografata d’Islanda
- Ingjaldshólskirkja: famosa chiesa Bianca con tetto rosso
- Hellissandur
- Svörtuloft: il faro arancione
- Djúpalónssandur: spiaggia nera in cui sono presenti I resti di una barca da pesca inglese naufragata su queste coste nel 1948.
- Budakirkja: la chiesa nera
- Arnarstapi: da questo paesino si vede lo Snæfellsjökull, la montagna in cui, secondo Jules Verne, si nasconde un passaggio che porta al centro della terra
- Ytri Tunga: su questa spiaggia è possibile osservare le foche che si rilassano
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![strada per chiesa bianca e rossa islanda](https://i0.wp.com/chiarasomewhere.com/wp-content/uploads/2021/10/IMG_9633.jpg?resize=768%2C1024&ssl=1)
![](https://i0.wp.com/chiarasomewhere.com/wp-content/uploads/2021/10/IMG_9659.jpg?resize=768%2C1024&ssl=1)
Dove abbiamo dormito: Hotel Laxarbakki
Giorno 10 – Relax e Reykjavik
Distanza totale: 140 km, 2 ore
![blue lagoon](https://i0.wp.com/chiarasomewhere.com/wp-content/uploads/2021/10/IMG_9768.jpg?resize=768%2C1024&ssl=1)
- Blue Lagoon: sicuramente un po’ di relax ci vuole dopo questo itinerario impegnativo e la Blue Lagoon è molto caratteristica con la sua acqua azzurra circondata da roccia lavica, però a mio parere come struttura termale non è nulla di speciale e oltre a stare a mollo in acqua calda non c’è molto da fare. È consigliabile prenotare l’ingresso, potete farlo a questo sito.
- Reykjavik: finalmente arriviamo alla capitale dell’Islanda, Reykjavik è una città piccolina, almeno rispetto alle altre capitali europee a cui siamo abituati, ma vale sicuramente la pena dedicarle almeno un pomeriggio.
Cosa vedere:
- Hallgrímskirkja, la grande cattedrale di cemento (personalmente la trovo bruttina, ma è sicuramente imponente!)
- Piazza Austurvöllur, la piazza del parlamento
- lago Tjörnin
- Laugavegur, la via centrale piena di negozi e ristoranti
- Harpa, la sala conferenze con la facciata caleidoscopica
- Solfàr, è una nave vichinga stilizzata che rappresenta il desiderio di libertà ed è il simbolo della città
- Porto vecchio
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Dove abbiamo dormito: Center Hotels Laugavegur
Giorno 11 – Ritorno in Italia
- Gardur Lighthouse
- Bridge between continents: il ponte che collega la placca americana con quella eurasiatica
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