Ovvero nove cose che dovreste sapere prima di partire per un viaggio on the road nella terra dei contrasti, più una cosa curiosa che ho scoperto, ma che non vi sarà particolarmente utile.
Prima di partire per un road trip in un paese molto selvaggio come l’Islanda è consigliabile prepararsi al meglio, leggere attentamente le istruzioni per l’uso, come quando si deve montare un mobile Ikea. Solo che, proprio come quando si legge il manuale prima dell’uso, è facile sottovalutare qualche passaggio o trovare infomazioni che poi non si rivelano del tutto veritiere o utili quando si è nel mezzo dell’azione.
Quest’estate ho trascorso dodici giorni lungo la ring road, la road 1, la Þjóðvegur, cioè la principale strada islandese che percorre l’isola in modo circolare. Durante il mio viaggio on the road, oltre a vedere meravigliose cascate, canyon verdissimi, laghi ghiacciati e le acrobazie di balene e delfini, ho potuto verificare di persona le dicerie sull’Islanda e scoprire altri fatti piuttosto interessanti che voglio condividere con voi.
Prendete questo articolo come le istruzioni per l’uso per un viaggio on the road in Islanda, una guida preparatoria per addentrarsi in questa terra bellissima senza paure o dubbi e diventare veri esploratori della natura selvaggia.
1. Il tempo in Islanda cambia molto rapidamente
Ve lo sentirete dire già dal ragazzo al noleggio auto, poi dal receptionist dell’hotel e dalla cameriera del ristorante, ma è la verità.
La mattina del nostro primo giorno siamo partiti per Thingvellir Park con un cielo molto nuvoloso e infatti dopo pochi minuti fitte gocce di pioggia hanno iniziato a cadere sul parabrezza. Arrivati al parcheggio siamo rimasti in macchina indecisi sul da farsi, non avevamo ombrelli perché sono troppo scomodi da portare in giro, e l’impermeabile sembrava un po’ inutile per una mattinata all’aria aperta tra i sentieri del parco. Avrò aggiornato l’app Vedur, la più precisa, dicono gli islandesi, una ventina di volte, ma le previsioni erano sempre di pioggia, per tutta la giornata; così ci siamo fatti coraggio e siamo usciti ben coperti e pronti ad affrontare la pioggia. Dopo circa cinquecento metri ha smesso di piovere e non abbiamo più visto una goccia per tutto il giorno.
Il meteo in Islanda è imprevedibile, cambia così velocemente che nemmeno i servizi di previsioni sono in grado di avere aggiornamenti precisi e veritieri, anche su brevi periodi ti tempo. Quindi è sempre meglio essere attrezzati per qualunque evenienza.
2. Bisogna fare attenzione ai nomi delle strade
In Islanda l’unica strada principale è la Ring Road, o Route 1, ed è una strada circolare lunga 1.332 km che gira tutta intorno all’isola, è quasi tutta asfaltata, tranne in alcuni punti nella zona est, ma è percorribile facilmente con tutti i tipi di macchine. È l’unica strada ad avere un numero con una sola cifra.
Le altre strade possono avere due, tre o quattro cifre. Le strade con due cifre sono le altre starde principali eccetto la Ring Road, quelle con tre cifre sono strade di una lunghezza significativa, quelle con quattro cifre sono solitamente secondarie. La prima cifra inoltre indica la regione in cui si trova la strada, vanno in senso orario partendo da sud-est. Fuori dalla Ring Road è possibile trovare strade non asfaltate, noi ne abbiamo trovate alcune lungo la penisola di Snaefellsness o nei dintorni del lago Myvatn, ma sono in ottime condizioni e, anche se non avevamo una 4×4, non abbiamo avuto problemi.
Le strade più difficili e meno accessibili sono le F-Roads presenti soprattutto nelle Highlands e percorribili solamente durante pochi mesi all’anno, cioè in estate. Si chiamano F-roads proprio perché il numero che indica la strada è preceduto dalla lettera F e per percorrerle è necessario avere un mezzo adatto.
Su questo sito potete controllare le condizioni delle strade aggiornate in tempo reale.
![strada islanda](https://i0.wp.com/chiarasomewhere.com/wp-content/uploads/2021/10/IMG_8509.jpg?resize=713%2C950&ssl=1)
3. Non si può dare per scontato l’avere sempre un supermercato e un benzinaio a portata di mano
Un’altra cosa da spere sull’Islanda è che ha una densità di popolazione pari a 3 abitanti per km quadrato e i due terzi della popolazione vivono a Reykjavik. Questo significa che troverete chilometri e chilometri di nulla, se non montagne, prati infiniti, scogliere e la strada. Bellissimo indubbiamente, ma non molto pratico. Il mio consiglio è quello di organizzarvi e programmare la spesa e la benzina quando vi trovate nei paesi principali, in modo da non rischiare di rimanere a piedi, o peggio, senza cibo.
4. Non fa così freddo, ma alle nuvole piace stare molto in basso
Leggendo alcune guide prima di partire mi sembrava di dovermi attrezzare come per un viaggio al polo nord, quindi via di maglie termiche, leggins felpati, calzettoni, pile e giacche pesanti. Non so se siamo stati particolarmente fortunati, ma il clima, nonostante sia molto variabile, ricorda molto il clima che c’è in Lombardia ad aprile o in montagna in estate, quindi freddino e umido quando piove, ma assolutamente perfetto quando c’è il sole. Se c’è una bella giornata serena può essere anche piuttosto caldo e più di una volta ci siamo trovati in maniche corte, quindi ascoltate la mamma quando vi manda in gita scolastica e vestitevi a cipolla, soprattutto proteggetevi dal vento, quello può essere molto fastidioso!
Quando piove invece potrete ritrovarvi improvvisamente immersi tra le nuvole, su un passo di montagna, con lo strapiombo da un lato e un lago dall’alto, oppure su una strada mezza sterrata e vicina a un precipizio.
![thingvellir park islanda canyon](https://i0.wp.com/chiarasomewhere.com/wp-content/uploads/2021/10/IMG_7919.jpg?resize=713%2C950&ssl=1)
5. Hanno una valuta diversa dalla nostra, ma non ve ne accorgerete
In Islanda c’è la corona Islandese, un euro equivale a 148.78 ISK, ma probabilmente non vedrete mai una corona. È possibile pagare con la carta ovunque e ogni cosa, anche i parcheggi, quindi non dovrete preoccuparvi di cambiare i soldi.
6. Anche Google Maps sbaglia.
Ho poche certezze nella vita, ma Google Maps è una di queste, eppure mi ha deluso anche lui come un amore adolescenziale qualunque.
Immaginatevi di essere lungo la ring road, senza corsia di emergenza o piazzole in cui fermarsi e a un certo punto leggere sullo schermo del cellulare: “arrivato a destinazione”. Ok Google, grazie.
Oppure cercare di raggiungere un canyon e arrivare dal lato sbagliato, fare un sacco di scalini per scendere verso il fiume, per poi dover tornare su e cercare la strada giusta.
Per non parlare di come raggiungere Dettifoss, Google vi consiglierà di percorrere la strada 864, ma quella con le condizioni migliori è in realtà è la 862. In ogni caso decidete prima da che lato della cascata volete andare, perché non c’è modo di attraversare il fiume una volta arrivati.
Vi consiglio caldamente di informarvi bene su come raggiungere ogni luogo prima di partire, in modo da arrivare preparati. Non come noi…
![cascata islanda selfoss](https://i0.wp.com/chiarasomewhere.com/wp-content/uploads/2021/10/IMG_9130.jpg?resize=713%2C950&ssl=1)
7. Anche nel luogo più isolato riuscirete a postare le vostre storie su Instagram
Già mi immaginavo strade deserte, noi circondati dal nulla, senza sapere dove andare e Google Maps inutilizzabile. Invece la copertura dati è buona ovunque e non avrete problemi a consultare le mappe o altri siti per cercare infomazioni sui luoghi da visitare. Per sicurezza io vi consiglio di scaricare lo stesso le mappe sul telefono, anche perché secondo le normative europee all’estero sono previsti solo sei giga di roaming, indipendentemente dal piano tariffario. E insomma, sembrano tanti ma non lo sono!
8. Il cibo è meno caro di quello che dicono
Con questo non voglio dire che sia economico, e nemmeno che in islanda si mangi bene con poco. Si mangia malino la maggior parte delle volte, a meno che non vi piacciano panini, hamburgewr e sandwich, e fortunatamente a me piacciono. Quello che voglio dire è che per un hamburger con patatine e drink si spendono in media 20 euro a testa, non tanto di più di quello che si spende a Milano. Inoltre, comprando i sandwich pronti nei supermercati o qualcosa di veloce da cucinare, come pasta e sughi pronti, i costi sono assolutamente sostenibili e non vedo la ragione di portare il cibo dall’Italia.
9. Agli Islandesi piace recintare cose
Ragazzi, è tutto recintato. Ci sono chilometri e chilometri, ettari e ettari di prati selvaggi, ma non credo di aver visto un prato a lato della strada che non fosse recintato. Anche lungo le pendici delle montagne ci sono recinti, i sentieri sono recintati, i percorsi, i fiumi, le cascate, le ricostruzioni dei villaggi vichinghi, tutto è assolutamete e ordinatamente recintato. E io non mi azzarderei a oltrepassare quelle staccionate.
E poi la scoperta più strana e che non ha ancora una risposta: le pecore stanno sempre a gruppi di tre.
Prendetemi per pazza, ma io non ho visto gruppi di pecore che non fossero composti da tre esemplari. Anche quando ci sono tante pecore, sono disposte in sottogruppi di tre. Ho provato a cercare su google e sembrerebbe che si tratti sempre di una madre con due piccolini, ma mi sembra davvero improbabile che ogni pecora abbia due pecorelle, e il padre? In ogni caso preparatevi a vederne tante, in Islanda ci sono 360 mila abitanti e circa 470 mila pecore.
![pecore islanda](https://i0.wp.com/chiarasomewhere.com/wp-content/uploads/2021/10/IMG_8646.jpg?resize=713%2C950&ssl=1)
[…] consiglio di leggere anche questo articolo sulle nove cose che ho imparato durante il viaggio on the road in Islanda perchè sono certa che troverete informazioni utili per programmare il […]